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Immagine del redattoreMiriam Sommese Osteopata

DISTORSIONE DI CAVIGLIA : COSA FARE?

La distorsione è uno dei più comuni infortuni muscolo-scheletrici durante l’attività sportiva.

In seguito ad una distorsione di caviglia, l’articolazione tende a gonfiarsi è presente dolore alla palpazione e alterazione funzionale, inoltre è presente senso di instabilità, crepitii, debolezza e rigidità articolare, che porta ad una perdita di mobilità, con conseguente senso di instabilità dell’osso durante il cammino.

Esistono condizioni fisiche che possono modificare o alterare la biomeccanica dell’arto inferiore, creando così un appoggio sbagliato del piede che può favorire il verificarsi del meccanismo distorsivo: i fattori di rischio che potrebbero predire la distorsione di caviglia includono varianti anatomiche, riduzione funzionale della forza isocinetica, flessibilità, alterato senso di posizione dell’articolazione, tempo di reazione del muscolo, stabilità muscolare, biomeccanica del passo, arto dominante, distorsioni di caviglia precedenti e indice di massa corporea


sovrappeso


Tono muscolare: si è osservato che il trofismo muscolare, in particolare del muscolo peroniero lungo, è fondamentale per la stabilità della caviglia soprattutto sul piano frontale, quando il carico è su una sola gamba e influenza la distribuzione di pressione a livello del piede. Questo dato però implica il fatto che un ipotono del muscolo può determinare un’alterazione sia pressoria che della distribuzione di forze a livello del piede, favorendo così la “perdita di equilibrio” della caviglia ;


Il controllo posturale è formato da un insieme di elementi che vanno a creare le informazioni sensoriali, le reazioni posturali, l’attività muscolare e i movimenti articolatori; i sistemi vestibolare, oculomotore e somatosensoriale danno le informazioni necessarie per adattare il proprio corpo ad ogni situazione. Il piede può essere considerato come un elemento propriocettivo del sistema posturale poiché provvede a registrare le informazioni che riceve, adattando sé stesso e l’intero arto inferiore ad esse affinché tali informazioni vengano gestite nel modo corretto. Nel momento in cui questo meccanismo viene meno si crea la possibilità di subire una distorsione


Strategie di controllo posturale neuromuscolare: durante alcuni movimenti atletici, quali ad esempio la preparazione di un salto in una gara competitiva, il tempo disponibile per prendere decisioni ed adattare di conseguenza il proprio corpo è molto limitato quindi le risposte di aggiustamento del sistema non dispongono di tempi sufficienti per effettuare le regolazioni posturali necessarie. Ne consegue un posizionamento delle gambe scorretto e carichi notevolmente maggiori sulle articolazioni: infatti il tempo in cui può avvenire il fenomeno distorsivo, non appena è stato toccato il suolo, è tra i 17 e 50 ms. Questa breve frazione di tempo non è sufficiente per utilizzare in modo adeguato meccanismi di feedback neuromuscolare riflesso, perciò il cervello, per una reazione tempestiva, si basa su un controllo avanzato di attivazione muscolare durante il quale si ha un reclutamento preventivo della muscolatura per facilitare l’assorbimento della forza e, in tal modo, ridurre la coppia di torsioni e il carico sui legamenti. Sequenze alterate di attivazione neuromuscolare durante le dinamiche di esecuzione di diversi gesti atletici possono aumentare il rischio di lesioni alla caviglia (Paul J. Read, 2016).


L’intensità dell’allenamento e le abilità dell’atleta influiscono sulle probabilità di subire distorsioni di caviglia in modo differente: nel primo caso più un allenamento è intenso più facilmente sarà possibile andare incontro ad un infortunio sull’articolazione, con il 55-66% di probabilità in più durante la competizione rispetto ad un allenamento meno intenso; nel secondo caso gli atleti con un’abilità tecnica maggiore sono sette volte più a rischio di ricevere un trauma distorsivo rispetto ad un’atleta di basso livello (Brendan J McCriskin, 2015).


TRATTAMENTO:

Recenti studi dimostrano che ,oltre alla terapia classica ( protocollo RICE : riposo, immobilizzazione, compressione, ghiaccio) con una distorsione di caviglia fino al 3° grado, il trattamento osteopatico da come risultati nella maggioranza dei casi una riduzione del dolore e dell’edema subito. E nel tempo un migliora distribuzione del carico a livello del piede.

L’obbiettivo del trattamento osteopatico sarà quello di individuare qual è la struttura che provoca il dolore e tramite manovre andare a ristabilire il corretto funzionamento di queste strutture e di andare a eliminare i compensi e gli adattamenti che si sono creati su tutto l’arto inferiore e sulle strutture vicine.

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