L'obbiettivo dell'osteopatia è quello di identificare i modelli disfunzionali e guidare gli atleti verso stili comportamentali neuro-muscoloscheletrici che siano meno costosi dal punto di vista biomeccanico e più favorevoli all’equilibrio salutistico della persona.
Il trattamento osteopatico nel trattamento di distorsione alla cavigliaè utile per la riduzione dei tempi di convalescenza e nel miglioramento della performance sportiva.
Nella mia pratica sia in studio che sulle piste di motocross mi è capitato spesso di trovare atleti con questa problematica,che dopo essere state inquadrate dal punto di vista medico arrivano in studio per un aiuto..
vediamo insieme cos'è la ..
Distorsione alla caviglia
La distorsione alla caviglia è uno dei più comuni infortuni muscolo-scheletrici che si presenta durante l’attività sportiva; comporta principalmente stiramenti di gravità variabile dei legamenti laterali dell’articolazione e, in genere, avviene quando il piede è in un primo momento in carico sistematico o in scarico, come conseguenza di una torsione del piede che è atteggiato in flessione plantare e inversione. Questo trauma si caratterizza per le evidenti limitazioni funzionali causate dal forte dolore come, ad esempio, la riduzione del range articolare e l’aumento dell’instabilità della caviglia che vanno a modificare l’equilibrio statico e dinamico dell’intero corpo.
Per il recupero si utilizza dapprima un approccio conservativo che si avvale di: – Protocollo R.I.C.E. – Immobilizzazione – riabilitazione funzionale della caviglia
Successivamente, nel caso in cui il primo trattamento non dovesse risultare efficace, potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico.
Distorsione alla caviglia: cosa può fare l’osteopatia
Dal punto di vista osteopatico ci sono diversi studi che evidenzano come trattamento la manipolazione osteopatica che include: tecniche di inibizione di tibia e perone, di mobilizzazione, sui tessuti molli, di counterstrain, di energia muscolare, tecniche miofasciali e ad alta velocità e bassa ampiezza. In due studi clinici è stata rilevata una riduzione del dolore, si è evidenziata una riduzione dell’edema, oltre che un miglioramento della distribuzione del carico a livello del retropiede e avampiede, del range motorio e della funzionalità articolare
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